Rifacendomi a quanto detto nel topic sulla interpretazione\fedeltà alle ricette, ho preso la ricetta dell’agnello con la mentuccia e pecorino di Antonello Colonna e l’ho moooolto liberamente interpretata.
Un cosciotto di agnello disossato di circa 600 gr – 4 cucchiai di pangrattato – 1 spicchio di aglio – una manciatina di pinoli tostati – 30 foglioline di mentuccia – uno stelo grande di prezzemolo – 100 gr di formaggio a scaglie (metà pecorino romano e metà pecorino toscano stagionato) – olio ev vino rosso
Primo: corrompete il macellaio e fatevi disossare un cosciotto di agnello. Il mio macellaio lo dovrebbero rinchiudere in galera mi ha assassinato il cosciotto aprendolo a libro. Ma del resto cosa potevo aspettarmi da uno che taglia la carne unicamente con l’affettatrice? Comunque…
A casa, dopo aver rimediato ai danni del cicciaio. Tritare grossolanamente la mentuccia (abbondante) con un pochino di prezzemolo. Mescolare in una ciotola il trito di erbe con il pangrattato, il sale, no spicchio di aglio schiacciato, una manciatina di pinoli tostati e tritati e due cucchiai di olio di oliva. Spargere il composto sulla carne aperta su un tagliere e mettere sul trito aromatico un mix di scaglie di pecorino toscano stagionato e di pecorino romano. Arrotolare e legare il tutto.
Rosolare in olio e sfumare con vino (la ricetta dice bianco, io avevo rosso e quello ho messo). Allungare con un pochino ino ino di acqua calda, salare leggermete e cuocere incoperchiato per circa 40 minuti a fuoco basso. Scolare la carne e addensare la salsa. Il rotolo va fatto intiepidire, io l’ho chiuso dentro l’alluminio e poi tagliato a fette e servito con la salsa. Chissà, forse questa variazione potrebbe anche piacere al maestro…