Questa è la zuppa di pesce di Napoli e dintorni.
Prima di tutto ci vuole il pesce, Avete presente quei pescetti isolati, messi insieme apparentemente a caso sul banco di vendita, piccolini, o serpentiformi, comunque spinosi? Bene, quelli sono la base. Poi serve lo scorfano, è essenziale, anzi. Senza lo scorfano è inutile fare la zuppa. Poi dipende da quello che trovate, ma se avete trovato la minutaglia (i pescetti) e lo scorfano, sul resto vi potete adattare. Ci andrebbero i moscardini, i calamari, i gamberi, qualche fetta di pesce a trance (dal palombo al tonno… va tutto bene), cannocchie, vongole e cozze, aglio, vino bianco, peperoncino o pepe, olio, passato di pomodoro, prezzemolo, fette di pane abbrustolite.
Lavate e pulite il pesce e i molluschi. fate aprire cozze e vongole, poi filtrate l’acqua e tenetela da parte. Sgusciatene la maggior parte. Tagliate a pezzetti regolari le trance di pesce. Fate soffriggere l’aglio nell’olio (e il peperoncino, se avete scelto quello). Mettete i moscardini e i calamari, copriteli e fateli scottare. Aggiungete il vino e dopo un minuto abbondante passata di pomodoro. Salate. Fate prendere bollore e cuocere per qualche minuto, poi cominciate ad aggiungere il pesce, in ordine di grandezza. La minutaglia va aggiunta per ultima, poco prima di cozze e vongole. Qualche minuto prima di spegnere, aggiungere anche la loro acqua. Una manciata di prezzemolo tritato e il tutto (deve essere denso) va servito sulle fette di pane abbrustolite. Ah… è normale che ci siano le spine.
Nella zuppa di pesce della foto mancano le cozze e alcuni tipi di pesce… perché quel giorno, al mercato, di buono c’era solo quello che ci ho messo. E la zuppa si fa con quello che c’è di buono.
