Faccio soffriggere in olio d’oliva ev carota, sedano e cipolla tritati insieme a una o due patate tagliate a tocchetti piccoli piccoli. Aggiungo poi la verza (quella liscia, non quella riccia) tagliata a listarelle sottili e il cavolo nero mondato e tritato. Metto due o tre pomodori (ma direi proprio un’idea, non deve venire troppo colorata) e faccio andare con un pochino di acqua.
A parte lesso i fagioli cannellini (qualche invasato dice che vanno bene gli zolfini o addirittura i coco, ma secondo me sono sprecati e basta) con una fogliolina di salvia, una buccia di limone (non trattato) una carota a pezzettoni e uno spicchio di aglio (sale e pepe ovviamente).
Poi trasferisco i fagioli lessi e un po’ del loro liquido di cottura nella pentola del cavolo nero e continuo a cuocere a lungo fino ad ottenere una zuppa abbastanza densa (tra patate e fagioli disfatti…).
Spengo e aggiungo le fettine di pane toscano raffermo, mescolo, regolo di sale e aggiungo il pepolino (timo) secco o fresco. Incoperchio e faccio riposare fino a che il pane non sia diventato talmente rammollito da essere una crema.