Mettere uno spicchio d’aglio “vero” (insomma, non cinese), diviso in due in un tegame appena velato di olio evo. Tagliare il pollo a pezzi, togliergli la pelle, lavarlo e asciugarlo, metterlo nel tegame e farlo rosolare. Non fate scurire l’aglio, che diventa amaro.
Ieri avevo quei meravigliosi peperoncini giallo arancio, piuttosto grandi, che sono miracolosamente comparsi nei mercati. Quando il pollo ha preso colore, ne ho aggiunto uno, pulito e tritato, e poi ho aggiunto tre peperoni rossi, grandi e carnosi, tagliati a strisce. Ho messo anche due pomodori a pezzi. Coprire il tegame, abbassare la fiamma e far cuocere. Non scordatevi di mettere il sale, come io mi stavo scordando di scrivere di metterlo. Ci vorranno circa 40 minuti, più o meno. Per dare densità alla salsa, ho frullato parte dei peperoni. Alla fine aggiungete del prezzemolo tritato.
Se volete mangiarlo con il burgul, mettete a bagno degli stimmi di zafferano in un bicchiere d’acqua, che poi metterete in un pentolino sul fuoco, dopo che avranno rilasciato il colore. Oppure usate una bustina che verserete quando l’acqua sta per bollire, insieme a un cucchiaio di olio e al sale. La quantità d’acqua dipende dalla quantità di burgul. Mescolate quando lo versate. Il burgul a grana fine l’ho lasciato cuocere un paio di minuti sul fuoco, poi ho lasciato che si gonfiasse per una ventina di minuti. Ho unto d’olio delle ciotoline, ho messo sul fondo una foglia di coriandolo (sicuramente non obbligatoria), le ho riempite con il bulgur e poi le ho rovesciate sul piatto.