Per la tria (tipica pasta leccese): 400 gr. di semola rimacinata di grano duro – sale – 1 dl. di acqua tiepida.
Versare la farina sulla spianatoia con un pizzico di sale, fare la conca e unire l’acqua tiepida per impasta. Lavorare l’impasto per 10 minuti fino ad avere un impasto elastico e vellutato. Coprire con un panno umido e fare riposare per 30 minuti. Quindi tirare la sfoglia alta 2 mm. e ricvare delle tagliatelle lunghe 15 cm. e larche 1.
Per i ceci: 2 gambi di sedano, 1 cipolla bianca, 2 pomodori maturi, 250 gr. di ceci, 3 foglie di alloro sale e olio e.v. (dose per 300 gr. di tria). Mia aggiunta 1 cucchiaio di verdure per soffritto (aglio, cipolla, carota, sedano e aromi)
Mettere a bagno i ceci la sera precedente per farli ammorbidire. Il giorno dopo prendere una pentola di coccio, fare un soffritto con le verdure e un cucchiaio di olio, aggiungere i ceci, i pomodori, l’alloro e acqua calda. Far cuocere a fuoco lento fino a che i ceci sono morbidi. Quindi passarne al mixer metà e far restringere ancora la zuppa.
Nel frattempo avrete fatto la pasta. 250 gr. di pasta è da far bollire, la restante è da far friggere in olio e.v. fino a che diventa color ambra.
In un capiente tegame di coccio far rosolare una cipolla tritata con olio e.v. (non è da far bruciare) quindi aggiungere le tagliatelle fritte, quelle bollite e la zuppa di ceci. Amalgamare bene il tutto, attendere un paio di minuti e servire. A piacere unire del prezemolo tritatao e pepe nero
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Aggiungo anche i pareri di Jaccos e Bettyeli che – essendo del luogo – hanno dato consigli preziosi che io ritengo di importanza rilevante.
Da Jaccos: La tria non è tipica delle mie parti e magari Betty è più indicata, ma mi permetto di dare un giudizio visto che vado ogni anno nel Salento e ho molti amici salentini. Io la tria l’ho sempre vista leggermente più sottile di spessore, ma credo sia questione di manualità che si acquisisce col tempo Leggo che hai mescolato tutto alla fine, condimento, pasta bollita e la fritta, in genere la fritta viene messa nel piatto già pronto, ma credo sia qestioni di gusti no? Vista la meraviglia la prossima volta protesti provare a fare il sugo di ceci e cozze che è il massimo Un unico vero e solo appunto per Milla e per tutti: quando fate la pasta di casa usate la semola di grano duro e non la “rimacinata”, avrete una pasta decisamente migliore, più elastica e meno “collosa”
Da Bettyeli: 1. i salentini sono un popolo strano, divisi in paesi e in contrade, stratificati da anni e anni di tradizioni culinarie familiari… tramandate di generazione in generazione 2. la tria con i ceci presuppone, sempre nel profondo sud che i ceci, cotti nella pignata, vengano cotti non sul fuoco della cucina ma al camino. Tutto ciò premesso: Brava Milla! Il risultato considerato che lo hai ottenuto con suggerimenti da un sito e non come da punto 1 è più che soddisfacente. Poi io posso raccontare come viene fatta a casa mia, o anche allargandola nel paese in cui i miei genitori sono nati e cresciuti…però ripeto ogni paese ha la sua tradizione e questa si differenzia da famiglia a famiglia. Nella mia questa ricetta si fa con i ceci cotti seguendo il punto 2. quindi di solito nei giorni successivi al giorno in cui si decidere di accendere il camino e cuocere in legumi nella pignata. Il risultato non cambia, il sapore rispetto a quelli cotti sulla cucina a gas è tutt’altra cosa… Dunque Milla, la tria di solito è più sottile come tipo di pasta, ma ripeto, a casa mia, diciamo larga un pò di più delle tagliatelle e + sottile, poi qundo viene cotta con i ceci si scompone a pezzi perchè mancando il legante dell’uovo così dev’essere. In genere il risultato finale è più liquido-brodoso ma anche lì basta variare di poco il tempo di giacenza nel piatto e il risultato cambia. Confermo il dettaglio di Jaccs sulla farina, fondamentale per la riuscita… se nel prossimo viaggio nel sud avrò al fortuna di poter mangiare qeusta delizia, fotografo e riporto dettagliatamente…ma non prometto nulla!
Ah dimenticavo: questa ricetta nella mia famiglia è stata modificata omettendo la parte di pasta fritta…credo 3 o 4 generazioni fa…