Anche questi me li sono mangiati due anni fa. La ricetta è tratta per filo e per segno dal libro che vedete. Niente amaretti, quelli si usano a Cremona e a Mantova (almeno io lì li ho mangiati). A Parma si fanno così e sul libro c’è tutto uno sproloquio lunghissimo circa l’insana abitudine di usare i biscotti.
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Ecco la sequenza fotografica.
Le dosi della pasta all’uovo sono le solite mie:
100 gr di semola di grano duro e 1 uovo ,niente sale semmai un pochino di olio.
Gli ingredienti sono quelli degli gnocchi di zucca.
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L’idea dell’intreccio non è originale, ovviamente. I piacentini li chiamano tortelli con le code e la bravura delle massaie sta nel fare le code sottili sottili perchè così non rimangono crude.
La spiegazione deriva da una spiegazione analoga di FT fatta per i pirogi (oddio non so come si scrive…)
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