Care pandornaute, tra una girata di pandoro e l’altra, potete cimentarvi con questa tortina che a me sembra assai notevole e di facilerrima esecuzione. Chi e’ debole di cuore o soffre di polistirolo alto, e’ meglio corra su un altro topik. Ingredienti in ordine di apparizione:
300g zucchero, 300g burro, 1 bustina vaniglia, 1 pizzicone di sale ,4 uova (tuorli, chiare da montare a parte) ,300g fecola di patate ,eventuale uomo di fatica q.b.
Procedimento:
ammorbidire il burro senza farlo sciogliere e sbatterlo con lo zucchero, il sale e la vaniglia, meglio se usando oppurtuna macchina o in mancanza, uomo di fatica. Deve diventare una spuma (15 min di macchina o 30 di uomo forzuto, a scelta). Aggiungere i tuorli e continuare a menare l’impasto ad libitum, piu’ si mena meglio e’ e chi mena per primo, mena due volte (cit.). Aggiungere la fecola, poco a poco.
Montare le chiare fino a che non diventano belle sode.
You know what i mean. Insomma, quando sfilate il marchingegno (o l’uomo di fatica) le stecche devono rimanere belle pulite e L-u-c-i-d-e! Unire poco a poco le chiare montate girando DELICATAMENTE e a mano libera. Girate finche’ non vi viene la “manzola”, come si dice qui, non c’e’ fretta. Frattanto avrete fatto scaldare il forno a 160 gradi. 160 e non un grado di piu’, e’ fondamentale per ottenere una bella crosta meringata.
Versate l’impasto in uno stampo di quelli apribili opportunamente imburrato e infarinato.
Infornare per 70 minuti abbondantis in adbondandum.
Dopo 70 minuti la crosta sara’ marroncino chiaro chiaro, non scura e la torta si sara’ alzata molto.
Provate con il classico stecchino o, in mancanza, con l’uomo di fatica. Idealmente servirebbe uno stampo coi bordi molto alti, io il piu’ alto che ho sara’ tre dita al massimo. Pero’ deve essere verticale, non tipo ciotola. Ah, il lievito non ci va, non e’ una dimenticanza, vedrete che non serve.
Il risultato finale sara’ una torta dall’aspetto compatto ma soffice, ben alzata e con la crosta meringata alta mezzo dito.