Il libro è “[b][color=CC3333]Il mio nome è rosso[/color][/b]” di Orhan Pamuk.
La mia rappresentazione del libro è questa:
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Ora… che sia ben chiaro, non sono riuscita a realizzare quello che avevo in testa. :ehe: Era, ed è, una giornata strana, oggi. Sono nervosa e inconcludente come una tigre umorale… :genio: ma è un libro che mi ha folgorato e, si sa, quando certe cose si amano troppo, le esternazioni diventano sempre inadeguate.
Istanbul, 1591. I miniaturisti turchi sono come sempre all’opera, ripetendo all’infinito gli stessi soggetti e valutandone la bellezza diversa, e la conseguente abilità del maestro, da piccole sfumature. Le donne, per essere belle, sono sempre mongole. i cavalli sono sempre lo stesso cavallo, le foglie sempre le stesse foglie. Ma il Sultano ha ordinato che, in segreto, si facciano i disegni di un libro che dovrà essere mandato in dono al Doge. I disegni del libro dovranno essere fatti secondo la tecnica occidentale. Uno dei capi miniaturisti è stato là e ha visto i quadri. I visi disegnati nei dettagli e, soprattutto, le ombre.
Le miniature non sono la rappresentazione del vero: rappresentano da sempre quello che vede l’occhio di Allah. Sono la rappresentazione ideale di una bellezza priva di ombre e di prospettiva. L’ombra appartiene a Satana.
Il libro è anche un giallo perché i miniaturisti che si occupano del libro segreto cominciano a essere assassinati, è anche una storia d’amore… ma è soprattutto un modo per capire quello che sta succedendo oggi. Le prime cento pagine sono state per me un’illuminazione: avevo finalmente capito una cosa che è sempre stata sotto gli occhi di tutti, ma a cui credo pochi occidentali abbiano mai fatto caso… proprio perché ci è totalmente estranea.
Qui ci sono tutti i componenti
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Questo è il piatto
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Sono: Faraona in salsa di lamponi, zucca marchesa (:-D ) con pepe rosso, broccoli con zeste di limone e pepe rosso, le mie solite cipolline e un quadrato di kadaifi con lamponi all’agro.
Faraona in salsa di lamponi
Ho messo all’interno della faraona un po’ di burro, un rametto di rosmarino, sale e due grani di ginepro pestati. Ho spalmato un velo di burro sulla carta forno, altro ginepro pestato, sale e ci ho avvolto la faraona.
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Messa nel forno già caldo, a 180°, per circa mezz’ora.
Nel frattempo, ho messo altro burro in un pentolino (una tragedia ispirarsi alla cucina d’epoca! :ehe: ), le bucce a ricciolo di un limone e i lamponi. Ho spappolato i lamponi, poi ho aggiunto un bicchierino di cognac, sale e pepe.
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Ho liberato la faraona della carta e l’ho spennellata più volte, mentre continuava la cottura.
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A fine cottura, ho raschiato il fondo della teglia, versato il sugo in un pentolino, aggiunto un altro bicchierino di cognac e metà della salsa ai lamponi.
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Con l’altra metà, non diluita, ho bagnato due rettangolini di kadaifi. Pensavo che potesse essere solo un elemento scenografico… e invece no. Il sapore acidulo era un perfetto accompagnamento.
Zucca marchesa (spatasciata)
Il guaio è che ho dovuto farla senza patate (mi ero fissata ) e allora si sono affrittellate… ma sono molto buone.
Cipolla e zucca rosolate nell’olio e poi ridotte a purè. Sale e dragoncello. Pepe rosa frantumato. Ho unito un caprino e un rosso d’uovo e ho sparato il composto sulla carta forno, sormontandolo poi con un grano di pepe. Si è spatasciato tutto, ma dato che mi sono piaciute molto, ci riproverò usando anche una patata.
Broccoli romaneschi al limone e pepe rosa.
Ho cotto molto al dente il broccolo. Ho fatto soffriggere le bucce di limone nel burro, aggiunto le cime di broccolo, e un po’ di acqua calda, in modo che finissero di cuocere prendendo il sapore. Alla fine ho aggiunto il pepe rosa.
Le mie[url=http://www.prezzemoloefinocchio.it/modules/wfsection/article.php?page=1&articleid=1137]cipolline[/url] le conoscete, no?